Il Procuratore Nazionale Antimafia Cafiero De Raho è intervenuto affermando che Annalisa non si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato, perché “non esistono luoghi e momenti sbagliati, ma esiste una città accogliente ed esiste la camorra. La camorra si muove nell'illegalità e trova spazio dove non si ha il coraggio di parlare. Il silenzio e l'omertà sono i primi alleati della camorra: non denunciare significa consentire alla camorra di continuare a muoversi. Se questo prima avveniva, perché ci si sentiva non tutelati, questo non può più avvenire".

Il Procuratore ha poi aggiunto che Forcella è noto alle cronache come territorio di camorra, ma è anche un territorio di cultura, che sta provando a rinascere. “Se qualcuno allora avesse permesso un intervento per fermare lo spadroneggiare della camorra - ha proseguito de Raho - oggi Giannino avrebbe dei nipotini, i figli della sua Annalisa. Questo territorio oggi cresce, anche grazie al turismo, che porta ricchezza, e ai progetti delle istituzioni. Sono tutti impegnati nel miglioramento di questa città, che crescerà davvero solo nel momento in cui tutti si sentiranno liberi”.