I ragazzi del Punto Luce dell’Aquilahanno ricambiato il gemellaggiodel 17 gennaio scorso tenutosi a L’Aquila e nel Comune di Scoppito, esibendosi in una performance realizzata con 2 pupazze,prodotte per l’occasione in omaggio alla storia di Annalisa e di Forcella.Le pupazze hanno tratti essenziali e sopravvivono allo scorrere del tempo. Custodi di storie, vengono indossate e fatte danzare per offrire percorsi alternativi e simbolici, in contesti feriti - come L’Aquila e Forcella - per invitare a riscoprire la bellezza della vita e dell’essere comunità. La pupazza femminile ha inteso rappresentare “la bella ‘Mbriana”, figura leggendaria della tradizione napoletana, il cui termine discende proprio dalla parola “Meridiana”. Protettrice del focolare domestico e dei suoi abitanti, sotto la sua ombra ci si può riparare. E i ragazzi dell’Aquila hanno voluto omaggiare Annalisa proprio con questa immagine: una fata buona che si aggira nei quartieri della città, per proteggere i bambini di Forcella e indicare loro il percorso della felicità. La seconda pupazza, dalle sembianze maschili, rappresenta lo spirito fiero de L’Aquila, che porta in sé i segni di una città che sta riscrivendo la sua storia, tassello dopo tassello, dopo la tragedia subita con il terremoto.Le pupazze hanno danzato disegnando geometrie nello spazio, simbolo di un tessuto sociale da ricostruire.Roberto Vernetti, maestro di Guarattelle (che nel Solstizio d’inverno ha messo in scena la “Favola di Giacomino”, scritta da Elviro Langella in omaggio proprio ai fratelli Scuotto) ha omaggiato la delegazione dell’Aquila con la consegna di un’opera della Scarabattola rappresentante la vittoria del bene sul male nel duello tra Pulcinella e il diavolo: un uovo da cui spunta la testa di Pulcinella, ovverosia l’uovo alchemico della vita, da cui nasce - o se vogliamo rinasce - Pulcinella, come deve saper rinascere una comunità intera dopo aver vissuto drammi, ferite o sconfitte.